Relics
Pier Paolo Calzolari, Antonio Freiles, Anna Guillot
Francesco Lauretta, Domenico Mennillo
Vettor Pisani, Luciana Rogozinski, Angelo Savelli
Ettore Spalletti e James Lee Byars.
Conceived by Anna Guillot
Texts Luciana Rogozinski, Paolo E. Antognoli.
Exhibition Coordination
Emanuela Nicoletti
On the Contemporary, Catania
October 14–November 30, 2017
Ph. Egidio Liggera
© On the Contemporary
La scelta di un gruppo di autori contemporanei operata attingendo direttamente dagli artisti ma anche da collezioni private, rende possibile una concentrazione originale di opere su un tema tanto delicato e intenso quale quello della reliquia. Si tratta di Pier Paolo Calzolari, Antonio Freiles, Anna Guillot, Francesco Lauretta, Domenico Mennillo, Vettor Pisani, Luciana Rogozinski, Angelo Savelli, Ettore Spalletti. Nomi di artisti eterogenei dal punto di vista generazionale, dei contenuti e della notorietà, alcuni dei quali storicizzati, sono posti accanto a quelli di figure significative, forse però meno conosciute. Punta massima, la speciale presenza di James Lee Byars, la cui memorabile performance rese lo stesso corpo dell’artista reliquia.
«[…] Potrebbe essere un percorso evolutivo, ma forse è un’alchimia a collegare l’idea di feticcio a quella di reliquia. […] Assimilabile solo per grandi linee alla visione dell’etnologo o dell’antropologo, quella dell’artista vede piuttosto l’”oggetto” come forma “alta” e “altra” del proprio fare, attraverso modalità in grado di trasporre l’affinamento dello spirito e della propria estensione materiale verso l’assunzione del senso e del valore di reliquia. Una simile asserzione è possibile solo a condizione che si guardi all’artista come a uno sciamano-alchimista, come, dunque – vale per gli incommensurabili Lee Byars e Beuys, e per rari altri naturalmente –, a un generatore di azioni e prodotti in grado di elevare e dilatare straordinariamente il significato dei propri atti (gli atti del proprio significato).
Al di là di ciò che in senso stretto il termine reliquia comunemente indica – la salma o parte di essa appartenente a persona venerata come santo o beato, ma anche di persona famosa –, nell’idea e nel contesto della mostra Relics, reliquia è un qualsiasi oggetto che abbia avuto con gli eletti – gli artisti – una diretta connessione, principalmente in quanto opera da loro realizzata. Tali sono da considerare dunque le carte, i libri, le installazioni e gli oggetti esposti, equivalenti alle vesti, agli strumenti del martirio o qualsiasi cosa usata da santi et similia.
«Il tutto è nel frammento». Così Hans Urs von Balthasar, e altri Padri, con una visione sintetica e non parcellizzata della realtà. Non si tratta di esporre o di avere “un pezzo” del corpo di un santo accanto a noi, ma di avere il santo attraverso quel frammento, quella “reliquia”.
E nella disamina di un simile difficile tema attraverso questo progetto, non sono in ogni caso tanto o unicamente le reliquie del santo o dell’artista a sollecitarci, quanto questi ultimi in persona e ciò che essi richiamano e garantiscono (senza volere, da parte nostra, neanche da lontano sfiorare la problematica di un ulteriore “divino” o più alto o religioso collegamento).
Tale è il punto di vista “romantico contemporaneo” che permea il progetto Relics. Tale la visione degli autori e dei collezionisti che hanno reso disponibili alcune delle opere esposte.»